TERAMO – No ai parcheggi in centro storico, sì ad azioni innovative in favore della mobilità ecologica su due ruote. Il Ciclat, Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, ha inviato una lettera aperta al sindaco Maurizio Brucchi, prendendo spunto dalla volontà, più volte manifestata, del primo cittadino di rendere Teramo “la città del pedone e della bicicletta” e dalla proposta di legge regionale sulla mobilità ciclistica. In attesa dell’approvazione della legge, il Ciclat dà al sindaco alcuni consigli per migliorare la situazione in favore della mobilità sostenibile. Finora, infatti, secondo il Ciclat, la fama che Teramo si è conquistata, grazie alla Giunta in bici e all’istituzione del bike sharing, non è stata del tutto meritata. «L’annunciata creazione di un percorso ciclabile sulle circonvallazioni – afferma il Ciclat nella lettera aperta – dovrebbe essere inserito in un piano della mobilità urbana più ampio, che preveda anche l’intermodalità di trasporto (treno, autobus, bici), il posizionamento di parcheggi riservati alle biciclette nei punti strategici della città e in prossimità di edifici pubblici (uffici, scuole, musei, ecc.) e di interesse pubblico, una rete di percorsi esclusivi e/o promiscui per biciclette e pedoni, l’incentivo a raggiungere scuole e posti di lavoro in bicicletta tramite percorsi protetti». Secondo il Ciclat, la realizzazione di un solo percorso ciclabile, se non inserito in una pianificazione generale, non riesce ad incentivare l’uso delle due ruote. «A tal proposito – continua il Ciclat nella lettera – la nuova pista ciclabile dovrebbe essere collegata con quella esistente sui lungofiume (la cui interruzione,speriamo, dovrebbe essere presto risolta), e magari prolungata con la pluriannunciata pista ciclabile Teramo-S.Nicolò, tratto di rilevante importanza strategica per la città, in quanto unirebbe il centro storico con la popolosa frazione, con il Centro Commerciale, lo Stadio e il nascente Campus universitario di Piano d’Accio». Tra le idee lanciate dal Ciclat, anche l’implementazione del progetto di bike sharing, attraverso le pensiline fotovoltaiche che dovrebbero alimentare le bici elettriche, necessarie per raggiungere i quartieri collinari e anche l’Università. Il Ciclat cita l’esempio della Puglia, che con il progetto"Cicloattivi Università" ha "affittato" oltre 500 biciclette ad altrettanti studenti universitari, creando ciclo-parcheggi nelle varie sedi universitarie e, addirittura, una ciclo officina all’interno dell’ateneo di Foggia. «Riportare 9.000 studenti in città vuol dire – conclude il Ciclat – dare loro anche la possibilità di spostarsi con facilità, e la bicicletta, magari elettrica, sarebbe l’uovo di colombo. Naturalmente sono molti altri gli interventi, anche minimi, che potrebbero essere fatti per favorire la mobilità ciclistica e pedonale: dal vigile e/o poliziotto di quartiere in bicicletta, al "bicibus" o "pedibus" nelle scuole all’istituzione di are pedonali e zone 30 nei vari quartieri, ma è necessario che gli interventi immediatamente realizzabili vengano messi in campo subito, liberando dove possibile la città dalle auto e riconsegnandola ai cittadini. Se si continueranno a costruire parcheggi dentro il centro storico e a derogare ad una seria pianificazione della mobilità tutto il resto, purtroppo, rimarrà nell’ambito di proclami che possono anche dare visibilità, ma di certo lasciano il tempo che trovano».
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